Qualche giorno fa ho retweettato una frase di Jim Gilliam al Personal Democracy Forum
“I don’t have faith in the Internet, I have faith in people connected the through the internet!”.
Questo e’ quello che mi sento di dire oggi.
Leggo ovunque “Referendum: ha vinto facebook!”, non sono d’accordo.
Non ha vinto facebook: hanno vinto le persone, abbbiamo vinto noi e le nostre idee.
Questo tipo di superficiale analisi, a mio avviso, mira a sminuire la potenza del messaggio e la determinazione dei singoli.
Facebook e’, senza dubbio, un vettore veloce e diretto che moltiplica le opportunità di costruire un network in pochi secondi, ma il più potente e veloce vettore o connettore esistente, non sortirebbe alcune effetto, se non ci fossero dei contenuti veicolati da persone determinate.
Oggi abbiamo vinto noi, che comunichiamo in rete e usiamo internet per comunicare e diffondere idee e messaggi. Facebook ha fatto da collante e diffusore allo stesso tempo.
Il messaggio e’ stato diffuso, disseminato e moltiplicato attraverso facebook e twitter.
La politica non può più negare il ruolo dei nuovi media sulla comunicazione e sul modo di fare politica dei singoli individui. Tutto questo e’ nuovo, improvviso e sconvolgente e fa paura…avere libero accesso ad una rete di milioni di nodi a cui corrispondono milioni di cervelli che si connettono in una miriade di sinapsi attive e veloci, e’ un processo sconvolgente che porta a risultati sbalorditivi.E’ innegabile che fare politica ai tempi di facebook, e’ più facile perché e più facile esprimere una posizione e ricevere un feedback immediato, riscuotendo consensi o dissensi. E’ più facile e veloce creare un movimento grazie agli strumenti gratuiti e acccesibili che ci offrono i social networks: questo e’ l’aspetto più interessante della vicenda.
Chiunque, in pochi click e semplici passaggi, può costituire un centro di interesse politico destinato, nella migliore delle ipotesi, a divenire un movimento che pian piano inizia a mietere proseliti e a diffondere messaggi.
Internet ( il mezzo) veicola pensieri e concetti, la rete ( le persone in rete ) congiunge e avvicina le realtà simili e differenti offrendo ad esse nuove opportunità di crescita e confronto e di emancipazione.
Quello che e’ successo in Italia in questi giorni e’ proprio questo: le persone hanno preso posizione e hanno dato vita ad un movimento che ha coinvolto tutto il paese. Le persone si informano e riprendono interesse verso la politica e le informazioni. Dico questo con prove di caso concreto. Nella mia famiglia ho l’esempio dei miei genitori che dopo decenni di torpore mediatico televisivo e massmediale, hanno, con l’avvento di facebook, ripreso contatto con la realtà; interessandosi al dibattito politico e consultando fonti alternative di informazioni, cercando il confronto con gli altri.
I miei genitori hanno votato “SI” e hanno seguito lo spoglio con vivo interesse.
Non e’ facebook che denota il successo di un’operazione , sono le persone che elaborano i contenuti che fanno di un progetto qualunque, un progetto vincente.
Oggi in Italia Hanno vinto le idee, hanno vinto le persone e internet ci ha aiutato a diffondere le nostre buone ragioni e a comunicarle in modo fermo e convincente.
Le persone hanno preso coscienza e internet ha connesso le ragioni convogliandole verso un unico fine.
E immaginiamo che tramite internet un giorno si possa esprimere validamente il proprio voto, sia ai referendum, che alle elezioni.
Pensate a come sarebbe veloce lo scrutinio, quanto ne guadagnerebbe il quorum e quanti miliardi risparmieremmo.
Un giorno non molto lontano, tramite internet ci recheremo alle urne e allora il cerchio sara’ chiuso
#Italianrevolution